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HDR ( High Dinamic Range )

            Per parlare di HDR ( High Dinamic Range ) bisogna prima di tutto chiarire cosa si intende per fotografia in HDR; ci sono diverse scuole di pensiero la cui attendibilità o meno dipende dall'interpretazione del lettore finale; per come lo intendo io l'HDR è una serie di passaggi che porta come risultato l'ottenere una foto realizzata in modo tale da non far capire a chi la guarda che il risultato è frutto di più esposizioni. Non stiamo parlando di fotografie dove vengono esaltati colori e contorni con la tecnica del Tone-Mapping, quel tipo di produzioni sono, sempre a mio avviso, esercizi artistici che non rientrano nel concetto di pura fotografia.

Osserveremo invece alcune tecniche che sfruttando il bracketing o singoli scatti eseguiti manualmente, ci consentiranno di ottenere un'unica foto esposta in modo ottimale e capace di essere esente da zone prive di informazione ( bruciate o completamente nere ) come valori RGB.

Quando abbiamo bisogno di unire più esposizioni in una sola realizzazione ? quando ad esempio la gamma dinamica della nostra reflex non è in grado di cogliere i forti contrasti presenti in una scena in controluce, oppure quando l'illuminazione globale della scena è molto scarsa e quindi tramite l'utilizzo di un cavalletto riusciamo a catturare correttamente ad esempio il cielo a discapito del dettaglio del suolo, e vicevera; allora in casi come questi oltre alla nostra capacità compositiva dovremmo ricorrere alla post-elaborazione o all'utilizzo di filtri particolari graduati.

Le strade per ottenere lo stesso risultato sono diverse, in condizioni controllate si possono utilizzare i filtri GND, ossia filtri graduati, in modo da ridurre al minimo e a volte evitare la post-produzione; questo è un esempio pratico, passo dopo passo, che descrive uno dei procedimenti atti ad incrementare la dinamica della foto, due esposizioni per ottenere un singolo scatto.

Cominciamo con la prima foto, esposta per il dettaglio del suolo :

Exif : Nikon D700, Nikon 16-35 F4 VR - 20mm 2sec di esposizione, F18, ISO 200, Manfrotto

Questa prima foto risulta esposta correttamente per la parte bassa catturando tutti i dettagli possibili della strada sterrata delle zone ad essa adiacenti; l'apertura è stata regolata al limite della difrazione riuscendo a mantenere un buon dettaglio anche a pochi metri dalla posizione di scatto; uno scatto lievemente sovraesposto per preservare i passaggi tonali più a rischio.

Come vediamo dall'istogramma mentre la parte sinistra risulta completa e in tutta l'estensione ( esente da zone prive di informazioni ), la parte destra invece ha una buona parte di alteluci bruciate; la seconda esposizione invece deve enfatizzare le sfumature del cielo, restituendo fedelmente l'atmosfera calda delle prime luci dell'alba; se nella prima esposizione abbiamo abbondato con la luminosità nella seconda ho speso molta più attenzione per consentire alla Reflex di cattuare ogni sfumatura mantenendo il riempimento di una fetta importante di isogramma :

Exif : Nikon D700, Nikon 16-35 F4 VR - 20mm 1/125sec di esposizione, F13, ISO 200, Manfrotto

Vediamo che la foto è priva di alte luci, ma satura di zone scure prive di informazioni; a noi interessa solamente la parte alta della foto e da essa ricaveremo tutte le informazioni neccessarie al completamento della foto finale.

 

Ora, tramite Photoshop caricheremo le due immagini creando un unico file PSD composto da due nuovi livelli, ognuno corrispondente ad una foto; il risultato che otterremmo è il seguente :

Abbiamo ora due livelli ( Livello 0 trasformato da "Sfondo" a "Livello" ), quello superiore è in questo caso quello contenente i dati utili per il suolo; quello che dovremmo fare è creare una "maschera di livello" e poi agire tramite essa per ottenere le informazioni del cielo dal livello sottostante.

Creiamo quindi una maschera di livello per il Livello 1 :

Come gia trattato nell'articolo dedicato ai livelli e alle maschere di livello, tramite "Maschera di livello - Mostra tutto" creeremo una maschera che di default è completamente bianca; questo significa che non c'è alcuna trasparenza iniziale tra i due livelli che stiamo trattando.

Ora, agiamo tramite la Maschera di Livello appena creata per recuperare i dati del cielo mancanti nel Livello 1; doppio click sulla Maschera bianca e sceglieremo il colore nero nel pannellino che ci si presenterà :

Questa operazione è l'equivalente della normale selezione colore/opacità/flusso dello strumento pennello; quindi dipende da noi dove andremo a selezionarlo, l'importante è prima aver cliccato sulla Maschera di Livello per far sapere a Photoshop che andremo a disegnare su di essa e non sulla fotografia vera e propria.

 

Bene, ora disegnando con il nostro pennello sopra al cielo della nostra foto, vedremo comparire il contenuto del Livello 0; il Livello 1 infatti sta supendo una maschera di trasparenza nelle zone dove noi stiamo disegnando con il pennello :

Un consiglio, nelle zone dove tutti dati devono essere sostituiti con quelli del livello sottostante conviene usare un'opacità del 100%, a scendere poi per sfumare la transazione tra la zona nuova e quella che invece deve restare originale; nella foto userò 40% come opacità nei pressi della silouette delle montagne così da non ridurne la luminosità in modo eccessivo e rendere innaturale il risultato.

 

 

 

 

 

 

Otteniamo in questo modo un primo risultato :

Ora, abbiamo eseguito il primo importante passo per arrivare ad una foto unica con una quantità di dati molto maggiore a quello delle due singole foto; adesso bisogna equilibrare i due livelli e questo viene fatto sulla base delle condizioni originali della foto.

Quando stavo componendo questo scatto, il sole stava uscendo e la luce era molto debole, come detto in precedenza per preservare quanti più passaggi tonali del suolo ho preferito sovraesporre leggermente, ora regolerò i livelli per replicare la situazione originale.

 

 

 

Quindi selezionando il Livello 1 e agendo sull'istogramma ( CTRL+L in Photoshop ) opero un primo adeguamento spostando i tre indicatori dell'asse delle ascisse del grafico, selezionando quale parte della dinamica mi interessa maggiormente ed adegueando perciò la luminosità della scena :

Orignale :

Adattato :

Ottenengo così un suolo più dettagliato e maggiormente equilibrato :

Ora, abbiamo un risultato che ci consente di valutare i prossimi passi; a mio gusto la zona bassa ha una temperatura ancora troppo fredda, la lunga esposizione e l'assenza del sole ha imbrogliato leggermanete il bilanciamento del bianco proposto dalla Reflex.

Quindi procederò come segue :

Livello 0 : Lieve aumento della temperatura colore

Livello 1 : affinamento della maschera di contrasto per adeguare con maggiore precisione i due livelli.

 

 

 

Ed ecco il riulstato finale ottenuto unendo le due esposizioni :

Certo è un procedimento leggermente laborioso ma ora siamo riusciti a riprodurre quello che i nostri occhi hanno visto e che la reflex limitata nella dinamica del sensore non è stata in grado di catturare!

 

 

 

 

 

 

 

 

Andrea